Acqua fonte di vita
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ACQUA FONTE DI VITA
(presso le fontane)
Negli antichi chiostri dei conventi al centro stava sempre la fontana, simbolo di vita, simbolo di novità e richiamo ad un dono da ricevere sempre di nuovo. Anche al cuore di Spianessa c’è una fontana. Fa sgorgare l’acqua che proviene dalla sorgente vicina. E’ sempre aperta e nel suo esserci attrae ad abbeverarsi e a riempire le borracce. L’acqua è grande dono della vita. Lo zampillare della fonte è quasi musica che richiama al ritmo della vita e chiama a scorgere le energie di vita presenti in noi. È ricordo della alleanza di Dio che fermò le acque del diluvio, quando l’arcobaleno fu posto quale segno del disegno di pace sulla terra e sull’umanità. L’acqua ricorda anche la Pasqua di Israele, passaggio della liberazione quando attraversando le acque Mosè guidò il popolo dalla schiavitù verso una terra di pace, dono del Dio dell’alleanza. L’acqua della fonte è ricordo anche del battesimo: siamo immersi nell’acqua per accogliere il dono di vita di Gesù risorto, per divenire simili a lui, per essere testimoni della sua missione verso tutti: “sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”.
L’acqua viva di Marco Frisina
Gesù e la samaritana
Spianessa
In ascolto della Parola
Es 14,26-15,2: 26Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». 27Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. 28Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l'esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. 29Invece gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.
30In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; 31Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l'Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo. 1 Allora
Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:
«Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare.
2Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare,
il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!”
Mc 1,4-11: “Vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». 9Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento»
Gv 4,5-29: 5Giunse così a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. 7Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». 8I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. 9Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. 10Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: «Dammi da bere!», tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 11Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». 13Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; 14ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna». 15«Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». 16Le dice: «Va' a chiamare tuo marito e ritorna qui». 17Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: «Io non ho marito». 18Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». 19Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! 20I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 21Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. 24Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». 25Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». 26Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». 28La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: 29«Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?».
Per la riflessione
Nella veglia della notte pasquale preghiamo con parole molto evocative sul significato dell’acqua nel quadro del disegno della creazione e come segno che rinvia alla morte e risurrezione di Cristo ed alla presenza dello Spirito nella nostra vita, rinvio al battesimo da vivere e riscoprire ogni giorno come fedeltà a Dio e solidarietà con gli altri:
O Dio, per mezzo dei segni sacramentali, Tu operi con invisibile potenza le meraviglie della salvezza; e in molti modi, attraverso i tempi, hai preparato l’acqua, tua creatura, ad essere segno del Battesimo.
Fin dalle origini il tuo Spirito si librava sulle acque perché contenessero in germe la forza di santificare; e anche nel diluvio hai prefigurato il battesimo, perché, oggi come allora, l’acqua segnasse la fine del peccato e l’inizio della vita nuova.
Tu hai liberato dalla schiavitù i figli di Abramo, facendoli passare illesi attraverso il Mar Rosso, perché fossero immagine del futuro popolo dei battezzati.
Infine, nella pienezza dei tempi, il tuo Figlio, battezzato da Giovanni nell’acqua del Giordano, fu consacrato dallo Spirito Santo; innalzato sulla croce, egli versò dal suo fianco sangue e acqua, e dopo la sua risurrezione comandò ai discepoli: «Andate, annunziate il Vangelo a tutti i popoli, e battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».
Ora, Padre, guarda con amore la tua Chiesa e fa scaturire per lei la sorgente del Battesimo.
Infondi in quest’acqua, per opera dello Spirito Santo, la grazia del tuo unico Figlio, perché con il sacramento del Battesimo l’uomo, fatto a tua immagine, sia lavato dalla macchia del peccato, e dall’acqua e dallo Spirito Santo rinasca come nuova creatura.
Discenda, Padre, in quest’acqua, per opera del tuo Figlio, la potenza dello Spirito Santo.
Tutti coloro che in essa riceveranno il Battesimo, sepolti insieme con Cristo nella morte, con lui risorgano alla vita immortale. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sorgenti delle acque, benedite il Signore: lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Fratelli carissimi, preghiamo umilmente il Signore Dio nostro, perché benedica quest’acqua con la quale saremo aspersi in ricordo del nostro Battesimo. Il Signore ci rinnovi interiormente, perché siamo sempre fedeli allo Spirito che ci è stato dato in dono.
Signore Dio nostro, sii presente in mezzo al tuo popolo, che veglia in preghiera in questa santissima notte, rievocando l’opera ammirabile della nostra creazione e l’opera ancor più ammirabile della nostra salvezza. Degnati di benedire quest’acqua, che hai creato perché dia fertilità alla terra, freschezza e sollievo ai nostri corpi.
Di questo dono della creazione hai fatto un segno della tua bontà: attraverso l’acqua del Mar Rosso hai liberato il tuo popolo dalla schiavitù; nel deserto hai fatto scaturire una sorgente per saziare la sua sete; con l’immagine dell’acqua viva i profeti hanno preannunziato la nuova alleanza che tu intendevi offrire agli uomini; Infine nell’acqua del Giordano, santificata dal Cristo, hai inaugurato il sacramento della rinascita, che segna l’inizio dell’umanità nuova libera dalla corruzione del peccato.
Ravviva in noi, Signore, nel segno di quest’acqua benedetta, il ricordo del nostro Battesimo, perché possiamo unirci all’assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nella Pasqua di Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Acqua
Fontana di Spianessa
centro di vita
generosa Donatrice
di acqua
fresca
gorgogliante dalle pietre
hai visto il correre
di bocche assetate
hai riempito brocche
per lunghe tavolate apparecchiate.
Quanti giochi
hai visto nell’acqua
spruzzata e versata
quante borracce hai riempito
all’aurora di partenze.
Testimone silenziosa
e generosa
semplice e
senza far rumore
continui a riversare un dono che
sale dalla terra
e proviene dal cielo
e non lo trattieni
ma continuamente lo offri
al passante e
all’assetato.