Quando si Entra in una Casa

Puoi leggere l'introduzione degli itinerari di preghiera

https://www.spianessa.it/itinerari-di-preghiera


QUANDO SI ENTRA IN UNA CASA (Nella stanza di ingresso)

La casa non è solamente quattro mura. Una casa è una storia: storia di volti che l’hanno pensata, costruita, abitata... storia di mani che l’hanno fatta crescere, custodita, abbellita. Una casa è sempre intreccio di storie e ogni pietra reca una memoria che affonda in tempi lontani e vicini. Entrare in una casa è accogliere un invito a partecipare a queste storie, a conoscere tanti nomi, ad essere riconoscenti per tutti i gesti che hanno costruito poco alla volta questo luogo di vita. E’ importante in una casa saper ascoltare la memoria che si fa voce nei diversi angoli, nelle cose.


 

In ascolto della Parola di Dio

Mt 10, 1-13: Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. (...) 7Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. 8Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 9Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, 10né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
11In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. 12Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. 13Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi.”


 

Preghiera

Quando si passa per una strada è bene pensare a chi per primo l‘ha tracciata,

a quel primo sentiero

forse in mezzo al bosco o tra il verde,

a chi l’ha percorsa sotto il sole o nel vento,

a chi l’ha mantenuta dopo le piogge e dopo le frane...

Quando si entra in una casa è bene ricordarsi

di chi ha scavato le prime fondamenta,

di chi ha faticato per porre mattone dopo mattone,

di chi ha riparato i tetti e i soffitti,

di chi l’ha custodita e resa bella,

di chi ha cercato di mantenerla aperta e viva.

Quando si entra in una casa come la Spianessa

è bene pensare a tutti quelli che l’hanno curata,

ed anche a quanti ci sono passati,

a tutti gli scout in uscite, vacanze di branco,

campi estivi o invernali, route,

campi di lavoro, campi scuola...

ai bambini, ai giovani, agli adulti,

ai momenti di vita dipanatisi, nel tempo, tra le sue mura:

è bene allora ricordare e ringraziare.

E forse anche trovare occasioni

per raccontare storie

di momenti vissuti insieme.

Una casa è più che una casa...

è luogo di riparo,

è spazio di incontro,

è seme di accoglienza,

zolla di amicizia,

è piccolo mondo, nel mondo grande,

per imparare a vivere insieme.

E’ costruzione di pietre che rinvia sempre alle pietre vive,

ai cuori di chi la abita, seppur per poco,

e scopre la propria vita come casa abitata

in cui sperimentare la visita di Dio

nella accoglienza data e ricevuta.