Ometto di Pietra
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L'OMETTO DI PIETRA
Lungo i sentieri della montagna i segnavia e gli ometti di pietra indicano la direzione, aiutano a non sbagliare la strada, sono sostegno nella fatica e indispensabile riferimento quando cala il buio e la nebbia, quando si è impediti nel guardare lontano. Questo ometto ci parla anche della premura di chi ha pensato al cammino di altri, misurando i passi di chi sarebbe ancora passato, ci dice attenzione alla traccia che lasciamo.
Ometti di montagna, chi non li conosce? Dagli esploratori della domenica agli escursionisti sfegatati, a chi non è capitato di imbattercisi almeno una volta o di aver sentito parlare di queste piccole montagnole, delle specie di sentinelle dei sentieri di montagna. È più o meno questa la funzione della semplice costruzione di pietra a secco a forma di piramide che ogni tanto spunta tra un sentiero e l'altro: presenziare sul percorso quando la segnaletica ufficiale non è presente o è poco visibile.
Gli ometti si possono trovare a vegliare sulle cime, a indicare la strada giusta in passaggi dove perdersi rischierebbe di essere fin troppo semplice.
La loro funzione pratica sembra essere sempre stata quella di marcare la via, a partire dalle popolazioni nomadi del Neolitico che per prime hanno usato queste costruzioni per segnare la strada della caccia, della guerra o del commercio con materiali comodi e sempre a disposizione. Semplici, economici e ad impatto minimo sul paesaggio sono amati da milioni di appassionati della montagna. E’ sicuramente più facile incontrarli lungo sentieri di ghiaione o roccia, dove segnare il tracciato è complicato, ma anche dove è presente “una sorta di cultura alpina, una montagna che esprime valori di solidarietà”. L’ometto è costruito infatti da escursionisti per altri escursionisti. Considerato dai più una vera e propria opera d'arte molto suggestiva, svolge un ruolo fondamenta-le nell'escursionismo d'alta quota: visibile anche in caso di nebbia o di neve, l'ometto è un segnale importantissimo che può fare la differenza. "Ah gli ometti - esclama Bassetti con affetto e sorpresa quando li sente nominare -. Trovo che siano il segno tangibile della cura di qualcuno nei confronti degli altri. Non ti fanno sentire solo, si ha la certezza che qualcuno è già passato, che si è preso il tempo per svolgere un servizio a favore di tutti".
"Penso abbiano un bel valore simbolico - aggiunge ancora il presidente della Sat provinciale - soprattutto di questi tempi, in contrasto con l'individualismo con cui abbiamo tutti a che fare. Pensiamo di potercela fare sempre da soli, ma in alcune situazioni non è così. L'ometto fa capire che si può contare sull'aiuto degli altri. Mi confortano quando li trovo lungo i sentieri e nelle mie camminate, mi fanno pensare che c'è ancora futuro per l'umanità".
Ometto di montagna
Timido guardiano
di pendii senza riparo
sfidi la nebbia e il vento
nei giorni più duri
e guidi il cammino
costruzione di chi pensa
a chi seguirà
di chi nel sole
volge lo sguardo ad ore
di pioggia e caligine
cumulo di pietre
che diviene memoria di passaggio
e dono di direzione
presto distrutto ma poi ricostruito
da mani amiche e pensose
approdo guida e faro
per navigatori di terra. (ac)